Perché non ci ricordiamo i sogni?
Scienza e psicologia cercano di spiegare questo mistero del nostro cervello
di Emma Barberis e Giulia Pedata, 3I
Prima di rispondere alla domanda, vi siete mai chiesti che cos’è effettivamente un sogno? Un sogno è un’esperienza mentale che si verifica durante il sonno, spesso caratterizzata da immagini, suoni, emozioni e situazioni verosimili, ma che in realtà sono prodotte dal nostro cervello. Anche se possono essere confuse, ci suscitano spesso sensazioni intense e ci fanno vivere scenari sorprendenti.
Molte volte, ci capita di svegliarci con la sensazione di aver fatto un sogno meraviglioso, in cui, magari, eravamo protagonisti di un romanzo di avventura o, addirittura, eravamo sul punto di salvare il mondo, senza poi riuscire a ricordarcelo. Vi siete mai chiesti il perché? La risposta non è banale, bensì è fonte di un’approfondita ricerca che trova le sue radici nel campo scientifico e psicologico. Tutto ha inizio nell’ippocampo, ossia il centro di smistamento dei ricordi del nostro cervello, che si occupa di processare le informazioni importanti che assimiliamo, al fine di memorizzare le nostre esperienze, compresi i sogni.
Questa struttura non è sempre attiva: durante la fase REM (rapid eye movement), la sua attività si riduce notevolmente. È proprio questa pausa che non permette alla maggior parte dei sogni di essere ricordati. D’altra parte, il sistema limbico, che ha un ruolo chiave nell’elaborazione delle emozioni, è molto attivo. Esso regola l’intensità e l’emotività dei sogni, ma causa anche quella disorganizzazione e mancanza di coerenza logica che contribuisce a rendere difficile la memorizzazione dei sogni.
Dunque non avviene, come molti pensano, una selezione tra i sogni che ricordiamo o meno sulla base della loro importanza. Infatti, il momento decisivo che determina la memorizzazione dei nostri sogni è il passaggio dal sonno alla veglia. Gli studi indicano che chi si sveglia durante o subito dopo la fase REM, ha maggiore probabilità di ricordare ciò che ha sognato rispetto a chi si sveglia in altre fasi del sonno.
Ma perché alcuni ricordano i sogni più di altri? Questa capacità, varia da persona a persona. Infatti, durante l’attivazione dell’ippocampo, i fattori come le ore di sonno, l’uso di farmaci, alcool o anche lo stress, influenzano la fase REM limitando e sopprimendo i sogni. Dunque, anche se non ci sono risposte definitive, queste teorie scientifiche ci consentono di avvicinarci alla comprensione di un fenomeno comune così affascinante. Il sogno rimane un mistero, ma forse questo è proprio ciò che lo rende così intrigante e incantevole, oggetto dei più bei versi e delle più belle poesie. Forse perché, per dirla con le parole di William Shakespeare, “Siamo fatti anche noi della materia di cui sono fatti i sogni; e nello spazio e nel tempo d'un sogno è racchiusa la nostra breve vita.”