Alexei Navalny

Il 16 febbraio, a soli 47 anni, nel carcere artico IK-3, è morto Alexei Navalny

a cura di  Stella Tortora, 4I

Il 16 febbraio, a soli 47 anni, nel carcere artico IK-3, è morto Alexei Navalny, un importantissimo oppositore politico russo, che stava scontando una pena di oltre trent’anni. Nato a Mosca alla fine degli anni ‘70, studiò diritto e si avvicinò alla politica nei primi anni del duemila. La sua fama è dovuta soprattutto al suo blog, sul quale pubblicava articoli di chiara denuncia politica, smascherando la corruzione delle alte classi russe e  in particolare puntando il dito contro l’attuale presidente, Vladimir Putin. Nel 2011, Navalny creò una Fondazione anticorruzione (Fbk) attraverso la quale ha continuato a denunciare apertamente l’élite russa e il Cremlino.

I pericoli di vita per Navalny cominciano il 20 agosto del 2020, quando ha un forte malore su un aereo, causando un atterraggio di emergenza; viene quindi ricoverato urgentemente, ma le cause del malessere non vengono mai chiarite dall’ospedale russo. È trasferito nell’ospedale di Berlino, dove si accerta l’uso di un agente nervino per avvelenarlo. Tornato in Russia, Navalny sconta diverse pene in carcere per circa trent’anni totali. Nel dicembre dello scorso anno, Navalny viene portato nella prigione di massima sicurezza IK-3, lontanissima dalla capitale ed oltre il circolo polare artico, nota per le estreme e brutali condizioni in cui vivono i detenuti. 

Secondo le fonti di informazioni russe, il giovane oppositore sarebbe morto a causa di una trombosi (coagulo sanguigno) dopo una passeggiata. La Ovd-Info (un’associazione russa che sostiene legalmente le vittime) scrive: “La morte di Navalny è stata un omicidio – un omicidio pianificato, un omicidio eseguito in modo metodico, un omicidio di cui è colpevole lo Stato russo”. Per giorni le cause della morte sono rimaste sconosciute e neanche familiari e avvocati hanno potuto accedere all’obitorio. La Novaya Gazeta aggiunge che sul petto vi sono dei lividi ed ipotizza che siano stati dovuti ad un massaggio cardiaco, senza indicare le cause del possibile arresto.

Dopo la morte di Alexei Navalny, nelle capitali Europee si sono organizzate numerose fiaccolate in sua memoria, a cui hanno aderito esponenti di tutti i partiti.

Solamente oggi, 28 febbraio, si è avuta notizia che i funerali si svolgeranno il primo marzo, nella Chiesa dell’Icona della Madre di Dio a Maryeno, nel sud-est di Mosca.