Il disastro dei Golden Globes

Barbie è solo una “bambola con le tette grosse”?

a cura di Flavia Vicinanza, 4R

Nella serata del 7 gennaio 2024 al Beverly Hilton Hotel si è conclusa l’ottantunesima edizione dei Golden Globe, uno degli eventi più attesi dell’anno che vede la premiazione dei migliori attori e registi secondo la critica americana. A dominare la scena è stato sicuramente il nuovo capolavoro di Christopher Nolan, Oppenheimer, che si è portato a casa ben cinque statuette: quello di miglior film drammatico, miglior regia, miglior colonna sonora e infine miglior attore protagonista a Cillian Murphy e a Robert Downey Jr come miglior attore non protagonista. Ma è “Povere creature” di Yorgos Lanthimos, già Leone d'oro alla Mostra del cinema di Venezia, a conquistare il premio per il miglior film comedy e quello per l'attrice protagonista, con la magnifica Emma Stone. Insieme a questi film molti altri sono stati premiati, come ad esempio “Anatomia di una caduta” di Justin Triet e “Barbie”, che ha vinto per la migliore canzone originale con “What Was I Made For?” di Billy Eilish e la nuova categoria “Cinematic and Box Office Achievement”, che va a premiare i film che hanno guadagnato di più e che sono stati i più visti nel corso dell’anno.

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La serata si sarebbe così potuta concludere nel migliore dei modi fra risate e abbracci, se non fosse per il piccolo problema dell’ultimo minuto.

L’organizzazione precedentemente nota come Hollywood Foreign Press Association, che assegna i premi ogni anno ha dovuto affrontare l’ennesimo anno di ricostruzione dopo lo sciopero che ha afflitto Hollywood per mesi. Il problema più urgente per lo show era la scelta del conduttore. In passato, i Globe hanno vantato una serie di presentatori memorabili: dall’inconfondibile e amato Ricky Gervais alle deliziose Tina Fey e Amy Poehler. I discorsi di apertura dei Globe sono diventati così appuntamenti televisivi imperdibili, ma, evidentemente, quell’era si è definitivamente conclusa. La scelta infatti è caduta su Jo Koy, un comico di successo ed esperienza che, tuttavia, non è esattamente un nome familiare per molti spettatori. Si è trattato di un ingaggio tardivo, annunciato solo un paio di settimane prima della cerimonia.

Jo Koy, Golden Globes kick off awards season with a fizzle - Los Angeles  Times

Quell’ottimismo, che sembrava avesse preso piede tra gli ospiti nel momento in cui la notizia si è saputa, si è però infranto quasi subito quando Koy è salito sul palco per aprire lo show. Un’orrida accozzaglia di battute bambinesche, come il fatto che Barbie fosse solo una bambola con le “tette grosse”. L’intero intrattenimento è stato accolto da un applauso fiacco, che ha spinto Koy a uscire dal ruolo e fare commenti sulla qualità dei testi, gettando in pasto ai lupi i suoi sceneggiatori. A detta di molti, quegli attimi sono sembrati interminabili, imbarazzo e disagio allo stato puro, ma poi per fortuna la situazione si è risollevata.

In aggiunta, Le inquadrature strette e stranamente scure davano l’impressione che i presentatori trasmettessero da una località segreta e hanno conferito al programma una frustrante atmosfera di soffocante ristrettezza. È forse questo l’inizio del declino di un programma tanto atteso e amato?

Beh, non ha torto. Barbie è la prima bambola prodotta in serie con il seno, quindi era proprio così.” ha detto Gerwig, la regista del film “Barbie”.