Rubrica: ParoliAmo

Bruxelles nel mese di novembre ha chiesto a YouTube e TikTok di esporre le norme da loro utilizzate per tutelare i minori dai contenuti in rete; la Commissione che ha avanzato la richiesta si è concentrata in particolare sui rischi per la salute mentale e fisica dei giovani e sulla fruizione dei servizi e dei contenuti. 

Entrambe le piattaforme sono tenute a seguire le norme del Digital Service Act (DSA), un regolamento dell’Unione Europea per controllare i contenuti digitali al fine di creare uno spazio sicuro in cui vengano regolamentati i contenuti illegali, la pubblicità trasparente e la disinformazione. 

L’indagine dell’UE è stata aperta per tutelare i minori che passano sempre più tempo sui social; in particolare in momenti di conflitto, come quello Israele - Palestina e quello tra Russia e Ucraina, non mancano in rete immagini forti e cruente. Senza che l’utente cerchi deliberatamente tali contenuti, questi possono comparire sulla home, con grande impatto sui soggetti più emotivi. Basta veramente censurare alcune immagini, etichettandole come “contenuti sensibili”? Qual è il limite per definire cosa è abbastanza cruento per essere censurato? 

Agghiacciante è anche la polemica che si è aperta attorno alla piattaforma TikTok, accusata di istigare al suicidio e ad azioni pericolose contro la propria persona, attraverso challenge e sfide.  

 I social sono parte della vita quotidiana, ma  la tutela dell’utente dovrebbe essere un tema da tenere costantemente sotto la lente d’ingrandimento. Un mondo, quello digitale, che evolve giorno dopo giorno, per questo con esso dovrebbero evolvere anche le norme che regolamentano la diffusione dei contenuti per salvaguardare ogni individuo.