Libertas: La libertà – un diritto o un privilegio?

di Asriel Salvetti, Liceo Mameli

“Vorrei essere libero come un uomo,

come un uomo che ha bisogno di spaziare con la propria fantasia

e che trova questo spazio solamente nella sua democrazia”.

 

Al ventesimo anniversario dalla morte di Giorgio Gaber, celebre cantautore milanese, le parole della sua canzone “La Libertà” rappresentano ancora uno spunto profondo per una questione sempre attuale.

L’articolo N. 13 della nostra costituzione sancisce che la “libertà personale è inviolabile”, poiché costituisce un diritto sacro dell’individuo. Bisogna, però, chiedersi: è veramente così?

Platone, in una delle sue orazioni, affermò che una persona può ritenersi libera quando ha la facoltà di prendere decisioni e di svolgere azioni secondo la propria volontà. Per poter fare qualsiasi cosa desiderata, però, è necessario essere consapevoli di ciò che si vuole compiere. Da questo si evince come il termine “libertà” sia in realtà in rima con il termine “responsabilità”, non solo da un punto di vista metrico ma anche e soprattutto morale. In molti ritengono che la responsabilità sia una forma di restrizione personale, quando invece è uno strumento che fornisce equilibrio.

Nella società odierna la libertà, giuridicamente parlando, è riconosciuta come diritto inviolabile. È bene, tuttavia, osservare come nella sua realizzazione quotidiana si palesi sempre più come privilegio che come diritto. A godere di una totale libertà sono coloro che appartengono ad una classe sociale agiata e che possiedono strumenti quali soldi e potere. Una combinazione perfetta. Chi invece appartiene ad altre realtà, trova più difficoltà nell'essere libero e nell'esprimere la propria voce, in primis perché questi individui non “vivono” ma “sopravvivono”. È avvilente, quindi, osservare come questo diritto nel corso del tempo sia divenuto “strumentale”, per pochi. La libertà è il pilastro della vita, che spazia in ogni suo ambito: da quello artistico a quello informativo, da quello sociale a quello politico, da quello culturale a quello morale.

Bisogna chiedersi: dove è finita la libertà di quando era l'individuo a scegliere il suo cammino e non il cammino a scegliere l'individuo?

“La vita senza libertà è come un corpo senza spirito”. Khalil Gibran