Rubrica: Dietro la Cattedra

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Dopo una lezione andata meglio del previsto, vi siete mai chiesti ‘‘Questo approccio fa proprio per me, magari sono intelligente?’’ o ‘‘Ho capito tutto!’’. Se la risposta è "sì", è una reazione, rara, ma normale. Tra tutti i docenti, ognuno con il suo stile e metodo, ci sono quelli che apprezziamo di più e che riescono a rendere le lezioni coinvolgenti. Questa rubrica si propone di offrire una prospettiva dall'altra parte della cattedra, cercando di comprendere meglio cosa accade nella mente dei professori.


Prof. Gasbarri e Prof. Bianchi

a cura di Stella Tortora del 4I e Gabriele Marcucci del 5I

I protagonisti di questo mese sono la Prof. Luisa Gasbarri e il Prof. Riccardo Bianco, entrambi si occupano dell’ambito umanistico, appassionando gli studenti alla letteratura, alla storia e alla filosofia, accompagnandoli e facendoli crescere, sia al biennio che al triennio, formando una squadra formidabile dell'Azzarita!  

Ecco la loro intervista! 

 
"Qual è stata la sua materia scolastica meno preferita quando era studente?" 
Gasbarri:  Educazione fisica. Perché a quell’epoca si facevano esercizi particolari, anche coreografici e io sono sempre stata una donna di testa quindi, considerando anche che l’adolescenza è un periodo difficile, avevo difficoltà a coordinare la testa con il corpo. Ed è stata una cosa che ho imparato poi negli anni, infatti adesso amo tanto la danza, lo sport in generale no, mi è rimasta comunque l’allergia. 

Bianco: Educazione Fisica per assurdo. Eppure oggi sono appassionato di sport. Chissà perché allora speravo sempre l’insegnante fosse assente. 

 
"Se potesse fare una lezione in qualsiasi parte del mondo, dove sceglierebbe e perché?"
 
Gasbarri: Sceglierei le Merry Meidens (1) per iniziare, per l’idea bellissima che si stia all’aperto nel cerchio della sorellanza e della fratellanza e anche perché si sviluppa tantissimo la creatività nel lavorare, in maniera paritaria, insieme. Dopo, continuerei il percorso presso il tempio di Diana (a Nemi), che è una delle zone più green della terra ed è bellissimo per il percorso spirituale che ci riporta alla natura e che ci fa quindi capire la profondità che ha l’arte, nel suo rapporto simbiotico con la natura. Infine, arriverei alla piana di Giza dove c’è l’approdo, che tra l’altro è una delle zone più energetiche della terra, quindi, credo che se il talento non si risveglia lì penso che sia difficile stimolarlo in altri modi.