Rubrica: Dietro la Cattedra
Gli studenti parlano
ParoliAmo Verbo Imperfetto LETTERALmente L'emporio della moda C'era una volta Hollywood Dietro la Cattedra Iniziando con stile Facciamoci NotaRE Una prospettiva inconsueta A star is born
Prof. Barnato e Prof. Argenti
a cura di Stella Tortora e Gabriele Marcucci, Liceo Azzarita
Dopo una lezione andata meglio del previsto, vi siete mai chiesti ‘‘Questo approccio fa proprio per me, magari sono intelligente?’’ o ‘‘Ho capito tutto!’’. Se la risposta è "sì", è una reazione, rara, ma normale. Tra tutti i docenti, ognuno con il suo stile e metodo, ci sono quelli che apprezziamo di più e che riescono a rendere le lezioni coinvolgenti. Questa rubrica si propone di offrire una prospettiva dall'altra parte della cattedra, cercando di comprendere meglio cosa accade nella mente dei professori.
I protagonisti di questo mese sono il Prof. Barnato e il Prof. Argenti. Il primo è ‘n professò Romano de Roma, che nella vita le ha fatte tutte e oggi si ritrova a trasmettere la sua immensa cultura della letteratura latina. Il secondo, appassionato di storia e filosofia, ha insegnato sia in Italia che all’estero e ha una capacità innata di farti entrare nella testa dei più grandi filosofi.
Siamo riusciti ad ottenere un’intervista esclusiva:
"Qual è il termine o l'espressione studentesca più buffa che ha imparato nel corso degli anni?"
Barnato: Scialla perché pensavo venisse dagli schallati, dal fricchettonismo trasteverino, per cui c’era qualche arabo che vendeva qualche strana sostanza che aveva insegnato ai giovani inshalla, questa potrebbe essere una filologia da pezzenti ma insomma divertente. Ok mi disturba molto, ma non l’espressione in sé, quanto la ripetitività e la facilità con cui viene usata.
Argenti: Durante la lezione sul primo motore immobile di Aristotele, una ragazza domanda “è questo quindi il principio primo tra i princìpi delle scienze?”. Io “sì siamo arrivati al vertice della metafisica”. Lei “TOP”.
"Qual è il momento più gratificante che ha vissuto come insegnante in questa scuola?"
Barnato: Quando gli studenti mi hanno risposto molto bene alle domande della maturità e questa strana storia sembrava avere un senso. Non dimentichiamo che la scuola è un posto dove adulti, quasi settantenni, perseguitano fanciulli come voi, mi sento come il vecchio barbagianni che tormenta i poveri pulcini spennacchiati, sembra una cosa insopportabile. Come insegnavano i futuristi, la scuola è un’istituzione che andrebbe chiusa, incendiata e bruciata dal 1911. Ovviamente scherzo.
Argenti: Due anni fa, al liceo Mameli, ho svolto un breve corso di potenziamento in storia e filosofia in preparazione all’orale dell’esame di stato. Il primo giorno si sono presentati 7 studenti; il secondo giorno se ne sono presentati 12-14; il terzo giorno la classe era piena e abbiamo valutato se andare in aula magna. Il rinfresco non era previsto, quindi immagino siano venuti perché trovavano utili le lezioni…una bella soddisfazione dai.
"Qual è stata la sua ispirazione per diventare insegnante? C'è un momento particolare nella sua vita che l’ha spinto ad intraprendere questa carriera?"
Barnato: Non lo so, domanda da un milione di dollari, non lo so. Forse il fatto che i miei genitori erano insegnanti e casa mia era piena di libri (che non leggevo) e sentivo il peso morale e vedevo i dorsi. Dopo tanti anni, ho portato quella libreria a casa mia e ho letto i libri peggiori che non posso consigliarvi.
Argenti: Nessuna ispirazione. Ho sempre voluto fare l’insegnante perché ho sempre voluto dedicarmi allo studio e penso che farlo con ragazzi e ragazze che hanno idee e sanno emozionarsi sia il modo migliore per farlo.
"Se potesse scambiare ruolo con un altro insegnante per un giorno, chi sceglierebbe e perché?"
Barnato: Con nessuno mai, perché non c’è nessuno di così attraente come me. Non cederei mai il mio scettro e tutta la mia aurea, mi terrei stretto il mio ruolo di affascinante e pezzente. Tengo troppo alle mie esperienze di vita per scambiarle con qualcun altro.
Argenti: Direi uno degli insegnanti di Scienze Motorie, magari il mio amico prof. Tonti, così potrei sfidare a calcetto e pallavolo tutti i miei studenti.
Madame Mansueto e il prof. Di Costanzo
a cura di Stella Tortora e Gabriele Marcucci, Liceo Azzarita
I protagonisti di questo mese sono Madame Mansueto e il professor Di Costanzo. Lei è una donna appassionata della lingua e della cultura francese, ogni sua lezione ha la surprise ed è amata per la sua simpatia e per il legame con gli studenti. Lui ha un talento innato per le materie scientifiche e riesce a trasmettere l’amore per quello che insegna, è stato scelto per il suo carattere sempre scherzoso.
Siamo riusciti ad ottenere un’intervista esclusiva:
"Avete mai ricevuto un regalo strano o insolito da uno studente? Qual era?"
Mansueto: No mai (eccetto qualche dozzina di barchette di carta), ho però ricevuto in regalo un braccialetto con una frase molto profonda (Teachers plant seed that grow forever) che rappresenta il mestiere dell’insegnante.
Di Costanzo: la prof.ssa Mansueto intanto ha allestito il parco barche, io per il momento torte alle mele e un segno sull'auto con spray blu (cancellabile). Sono indeciso sul regalo più bello...
"Se poteste organizzare una gita scolastica in qualsiasi luogo o epoca storica, dove portereste i vostri studenti e cosa fareste?"
Mansueto: Porterei tutti (me compresa) in un’epoca medievale…oscura, per vedere un po’ cosa succede. Sarebbe interessante vedere l’atmosfera, vedere che aria tira.