Le due facce di una medaglia

di  Carlotta Cerullo e Francesca Sabbatucci

cultura61

“Sono molto felice per la medaglia, festeggerò, avrò intorno tutte le persone che mi vogliono bene, però per me è veramente solo l’inizio perchso che posso dare tantissimo a questo sport. Me ne sono perdutamente innamorata dal primo giorno che sono entrata in palestra e voglio arrivare ancora più in alto”.

Così dice l’atleta Sofia Raffaeli ai microfoni dell’Eurosport, subito dopo la premiazione delle Olimpiadi di quest’anno, dove è riuscita non solo a conquistare il podio arrivando al terzo posto, ma anche il cuore degli appassionati di ginnastica ritmica.

Sofia ha vent’anni, il suo soprannome è “formica atomica”, perché è alta 1,57m, pesa 37 chili ed è instancabile. Lei è il futuro della ginnastica ritmica italiana, un futuro che già semina successi. Sofia ha tanti record.

Per esempio, è la prima ed unica ginnasta individualista italiana ad aver vinto la medaglia d’oro generale di Coppa del mondo.

È la prima ed unica ginnasta individualista italiana ad aver vinto sia nel 2022 che nel 2023 due interi circuiti World cup.

È la prima ed unica ginnasta individualista italiana ad aver vinto una medaglia d’oro ai campionati del mondo.

È la prima ed unica ginnasta individualista italiana ad aver vinto cinque ori su cinque in un World cup.

È la prima ed unica ginnasta individualista italiana ad essere arrivata sul podio olimpico.

Sofia, dunque, è la prima ed unica in tante cose, una vera e propria vincente, penserete, cosa che effettivamente è.

Quest’anno la Raffaeli ha avuto il piacere di partecipare, per la prima volta, ai Giochi olimpici di Parigi, dove, grazie all’armonia dei suoi movimenti, è riuscita a regalare al suo pubblico un intenso e continuo stupore, ma non era la prima volta che succedeva. Infatti l’azzurra ha avuto modo di meravigliare il pubblico in molte altre occasioni, come quando nel 2021 ha fatto il suo esordio nel campo internazionale nella categoria “senior” ai mondiali di Kitakyushu, ottenendo un bronzo al cerchio e un argento nel concorso a squadre.

Durante questa competizione all’atleta azzurra viene riconosciuto un nuovo movimento da lei inventato, ovvero il “Raffaeli”, il quale, da quel momento in poi, è entrato a far parte del codice dei punteggi ufficiali.

Nonostante tutti questi successi la campionessa ha deciso di restare ad allenarsi nella palestra in cui è cresciuta.

“Io ho deciso di rimanere ad allenarmi a Fabriano. Questa è casa mia. Non volevo staccarmi da un ambiente in cui sto bene.”

Il 26 luglio 2024, accompagnata dalla sua allenatrice Claudia Mancinelli e dalla sua compagna di squadra Milena Baldassari, che ha raggiunto un’ottima ottava posizione, l’azzurra è partita per Parigi per poter gareggiare fra l’8 e il 9 agosto.

Durante la prima giornata è riuscita ad ottenere un punteggio pari a 139.100, qualificandosi alla finale dell’all round con il miglior punteggio fra tutte le ginnaste in gara, dimostrando un’impeccabile padronanza nell’utilizzo dei propri attrezzi in pedana e superando la tedesca Varfolomeen e la bulgara Kaleyn.

Il giorno seguente, durante la finale, è riuscita ad incantare il suo pubblico con delle esibizioni cariche di emozioni, nonostante alcuni errori avvenuti durante le sue performance.

Sono state infatti proprio le sviste alla palla e al nastro, ovvero i due attrezzi che lei stessa reputa più difficili, a non farle mantenere la posizione di qualifica. Nonostante ciò è riuscita a registrare un bronzo storico.

“Diciamo che dopo la giornata di ieri ho creduto e credo ancora di poterlo fare. Purtroppo, dopo aver perso alla palla sapevo di dover fare bene e lì per lì quando ho sbagliato il nastro ho pensato di non avercela fatta. Volevo sicuramente qualcosa di più, ma mi accontento di questo, che sicuramente, è solo l’inizio della mia carriera”.

Nonostante questo suo grande successo, la Raffaeli continua ad ambire sempre a qualcosa di più grande, affermando lei stessa di essere ancora agli albori della sua carriera sportiva.

In molti potrebbero essere stati delusi dal risultato conseguito, ma solamente lei, proprio lei che ha danzato libera sulla pedana dell’ “Arena Porte de la Chapelle”, può ritenersi soddisfatta o meno. Tanti spettatori ogni giorno reputano lo sport solo come una forma di intrattenimento, considerando gli atleti come “automi”, che alla fine si ritrovano non solo a desiderare di realizzare i propri sogni, ma a soddisfare anche le aspettative non di una intera nazione.

In una società in cui si tende ad esaltare un individuo per ciò che fa, e non per ciò che è, è normale avvertire le pressioni esterne. Tutti tendono a focalizzarsi sui successi, ignorando le mille difficoltà, le paure, le sconfitte e le ansie che li “costruiscono”. Può capitare nella vita perdere di tanto in tanto e sentirsi smarriti, poiché è proprio da queste esperienze che possiamo crescere e migliorare, accedendo così alla versione migliore di noi stessi.

Tuttavia, è fondamentale non lasciare che queste esperienze condizionino la nostra identità. Alla fine, la felicità può emergere anche dalle situazioni più oscure, a patto che ci si ricordi sempre che senza le nostre ombre non potremmo mai comprendere cosa sia la luce.

Che ci piaccia o no, Sofia Raffaeli è pur sempre un essere umano e anche lei ha il diritto di sbagliare, di crescere e di amare.

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