La doppia faccia della fama
di Marilena Pace e Ylenia Orsini
Spesso capita di sentire una canzone su tutte le stazioni radio, fino ad un punto in cui, senza rendersi conto, si arriva a conoscerne parola per parola il testo. Oppure, guardando un film, è facile riconoscere un attore o un'attrice dal volto indimenticabile. Ecco, questo è quello che potremmo definire il fenomeno delle celebrità, persone che sono diventate famose anche a livello internazionale, stimabili e allo stesso tempo facilmente invidiabili. Ma non bisogna mai fermarsi all'apparenza. Difatti il mondo della notorietà è come un labirinto da cui è difficile uscire, e può presentare vicoli ciechi che risultano soffocanti. Dietro a quello che sembra un volto spensierato e soddisfatto, infatti, le celebrità celano un oscuro segreto, il doppio volto della fama: stalking, abusi fisici e psicologici, problemi legali e molto altro, fenomeni spesso nascosti al pubblico, che talvolta proprio il pubblico causa, volontariamente o meno. Prendiamo ad esempio il caso di Taylor Swift.
Taylor Swift iniziò la sua carriera musicale nel 2006, pubblicando il suo album di debutto a soli sedici anni. Non sapeva però che il successo sarebbe arrivato molto presto, già con il primo disco. Ma questo era solo l’inizio, l’inizio di una carriera senza precedenti, ma anche l’inizio di tante difficoltà, iniziate nel settembre 2009, ai VMAs. Quella sera Swift, vinse il premio per il miglior video musicale con il suo singolo You Belong With Me, un evento che sembrava gioioso, tuttavia, nel giro di pochi minuti divenne tragedia.
Il rapper Kanye West, di cui Taylor Swift era grande fan, salì sul palco, interrompendo il suo discorso dicendo: “Taylor, sono molto felice per te, ti lascerò finire, ma Beyoncé aveva uno dei migliori video musicali di tutti i tempi [avrebbe dovuto vincere lei].”
Tuttavia, nonostante i due si fossero riappacificati, il rapper pubblicò nel 2016 la canzone “Famous”, accompagnata da un videoclip, in cui menzionava e screditava la cantante e il suo successo. Ci fu molta discussione riguardo alle parole offensive di West, tanto che Kim Kardashian, sua moglie al tempo, pubblicò su Snapchat il video della chiamata tra i due artisti in cui la Swift consentiva l’inserimento di quelle offese. Lo stesso giorno, in cui ricorreva la giornata internazionale del serpente, Kim, riferendosi a Taylor Swift, scrisse su Twitter questa frase corredata da emoji di serpenti: “Aspettate, è davvero la Giornata Internazionale del Serpente?!?!?! Hanno festività per tutti, voglio dire per qualunque cosa al giorno d’oggi!”
Il tweet andò virale, l’hashtag “#KimExposedTaylorParty” (#KimHaSmascheratoTaylor, “Party” inteso come partito, gruppo di appartenenza) in tendenza. Tuttavia, la cantante smentì tutto, affermando che quella chiamata non era vera, e che lei non aveva mai sentito i piani di Kanye West prima della pubblicazione della canzone. Questo avvenimento portò a un enorme accanimento verso la cantante: su Twitter per mesi furono pubblicati post dove veniva chiamata vittimista, vipera: #TaylorSwiftIsOverParty (#TaylorSwiftÈFinita).
Gli anni tra il 2014 e 2016 sono stati decisamente difficili per la Swift: la shitstorm (come viene chiamata dai media) che ricevette, arrivò subito dopo aver combattuto una battaglia contro i disturbi alimentari. Lo stalking, i paparazzi e i media, portarono molto stress alla cantante, e questo ebbe come conseguenza problemi fisici e alimentari.
“I’m not cut out for all these cynical clones / non sono fatta per questi cloni cinici
Questi difficili anni, la portarono a sparire del tutto dai social, la pressione mediatica era troppo forte; prese mesi di pausa senza farsi vedere da nessuno, finché, nel 2017, ritornò “Reputation”, un album di vendetta, di rinascita, che parlava di come si sentì tradita da West, che considerava un amico, e come aveva ritrovato la felicità e serenità durante la sua pausa, utilizzando proprio il serpente come simbolo di questa nuova era, volendo intendere come il karma avrebbe colpito tutti quelli che le avevano fatto dei torti.
Ma è tutto bene quel che finisce bene, perché adesso Taylor Swift si trova in cima all’industria musicale, con un successo senza precedenti, ha superato Kanye West lasciandolo molto in basso nelle classifiche e oggi rappresenta un fenomeno globale così grande da essere studiato.
Il caso della Swift non è certo l’unico noto ma nella storia siamo a conoscenza di un altro esempio illustre, quello di Judy Garland, pseudonimo di Frances Ethel Gumm, nata nel 1922, una delle più grandi icone del cinema. Sin da bambina Judy fu obbligata dalla madre, che non voleva altro se non ricchezza e notorietà, a recitare e cantare insieme alle sorelle maggiori, riscuotendo ben presto grande successo. Frances era molto dotata, tanto che divenne rapidamente molto famosa. Tutti volevano assistere alle sue esibizioni. Ma quello che sembrava un sogno, diventò in realtà un incubo per la Garland. Durante un musical a Chicago dove recitava con le sorelle venne notata dalla società cinematografica statunitense MGM, che le assegnò poi il nome Judy Garland. Se precedentemente veniva considerata una bambina prodigio grazie alle sue qualità, quando divenne un'attrice a tutti gli effetti, si scontrò con i primi grandi problemi. Era dotata, anche carina, ma non abbastanza. Veniva spesso obbligata a perdere peso, anche fumando moltissime sigarette in un giorno solo, o a prendere farmaci per modificare a piacimento dei suoi superiori quando addormentarsi e quando rimanere sveglia per girare le scene sul set. La sua opera più famosa fu probabilmente "Il mago di Oz", film del 1939, dove interpretò Dorothy, una bimba che nella storia originale aveva otto anni. Fu soprattutto durante le riprese di questo capolavoro che Judy subì diversi abusi. Doveva infatti essere costantemente perfetta se non voleva essere vittima di aggressioni verbali pesanti da parte dei suoi superiori, o addirittura essere picchiata. Si sposò diverse volte, ma non trovò mai la sua anima gemella, se non poco tempo prima di spegnersi. Infatti, sia per tutto quello che aveva passato, sia perché non aveva un supporto morale, la sua salute mentale iniziò a vacillare. Nonostante fosse una delle attrici più conosciute dei suoi tempi, e ancora si sente parlare di lei come una grande artista, non fu mai pagata abbastanza e si ritrovò senza soldi. Era dipendente dai farmaci che aveva assunto fin da giovane, e spesso ne abusava. Morì per overdose accidentale di farmaci nel 1969, a soli 47 anni, lasciandoci una storia tristissima da raccontare.
Talvolta la fama irrompe nella vita privata delle persone sconvolgendo gli equilibri sentimentali e provocando traumi relazionali; un caso assai recente e controverso è senz’altro quello che ha travolto la coppia Johnny Depp e Amber Heard, protagonisti della famosa serie “Depp contro Heard”. È il 2022, e ormai le notizie rimbalzano dappertutto: l'attrice Amber Head, dopo aver denunciato l'ex marito Johnny Depp per abusi, si scontra con lui in un processo che tiene i fan dell'una e dell'altro con il fiato sospeso. Ma facciamo un passo indietro. I due si erano conosciuti sul set del film "The rum diary", nel 2009. Recitavano i ruoli di due amanti e pochi anni dopo (apparentemente intorno al 2012) si sono effettivamente dichiarati una coppia. Dopo essersi sposati nel 2015, la Heard ha chiesto il divorzio nel 2016. Iniziano da lì le prime voci sulla possibilità che Depp fosse stato violento con lei, voci che segnano la carriera dell'attore in modo permanente. Subito quindi iniziano accuse di ogni tipo, che sfociano poi nel famoso processo. Depp ha negato più volte di essere un violento, mentre la Heard ha continuato a fornire accuse verso l'ex marito. Entrambi hanno raccontato di litigi e discussioni pesanti, ma allo stesso tempo hanno negato l'uno le accuse dell'altra. Durante il processo sono stati mostrati video in cui Johnny Depp appare ubriaco e confessa di aver bevuto, e successivamente l'attore confessa di essere stato spesso in quelle condizioni, ma ribadisce di non aver mai alzato le mani contro Amber Heard. Rapidamente nel periodo del processo su tutti i social è diventato una moda l'hashtag "#JusticeForJohnnyDepp". Una storia d'amore finita in un litigio, si è trasformata velocemente in uno scontro tra fan. La vittoria è andata alla fine a Depp, che ha dato in beneficenza la somma pagata dalla Heard per diffamazione. La storia non è finita qui però. Depp aveva chiesto di registrare tutto il processo e, nonostante la Heard non avesse acconsentito, tutti i video sono stati poi pubblicati e mandati in diretta sulle varie piattaforme social. Netflix ha dato il "colpo di grazia" a questa vicenda, trasformando l'accaduto in un documentario. Ancora una volta, dunque, quella che era una situazione estremamente critica e seria (dato che in ballo non c'erano solo le carriere di entrambi gli attori, ma anche accuse molto pesanti di violenza domestica e molto altro) è stata trasformata in uno show di intrattenimento per accontentare quelle che sono le richieste di mercato. Ci si è presi così gioco delle vite di due persone e un evento triste e serio è stato deformato e reso di dominio pubblico.