Agorà di via Micheli n.8

Cari Lettori...

di Francesca Lucaroni

L’anno scolastico è ricominciato e per alcuni di noi è l’inizio di una nuova fase della propria vita, per altri un ritorno alle abitudini, per altri ancora il principio di un ultimo capitolo. Che sia da tempo atteso o da tempo rimandato, felice o spaventoso, un inizio ha sempre in sé qualcosa di emozionante, per questo vale la pena di essere intrapreso. Per affrontare un esordio c’è bisogno di audacia: siamo tutti un po’ dei granchi davanti al cambiamento, come ci dice Annalia nel suo articolo, e lasciare il nostro guscio di certezze per poter crescere può far paura. Ogni incipit richiede il coraggio di svoltare l’angolo per vedere cosa c’è dietro, il coraggio di cui ad esempio dovranno armarsi i nostri ragazzi del quinto anno, in attesa di una nuova maturità. Cosa dovranno aspettarsi? Ci lasciamo guidare dalle considerazioni dei nostri prof., che riflettono su quanto in passato ha funzionato e quanto invece sarebbe bene cambiare dell’esame di stato. Viviamo in un tempo che corre, che “skippa” i preludi, pretendendo subito il finale. Eppure, la bellezza dell’ouverture sta proprio nell’assaporare il silenzio carico di aspettative (che noi speriamo di soddisfare!) che precede una performance, al pari di atleti che si preparano al fischio di partenza, come ci descrive il prof. De Sanctis nel suo articolo “Ouverture atletica”. A quel silenzio succede poi la prima nota d’apertura, che invita all’ascolto e indica che qualcosa sta per accadere. La nostra orchestra si compone delle riflessioni sull’uomo, la sua finitezza e l’infinito di Angelica e di quelle sull’origine di tutto, il Big Bang, di Matteo. Con il nostro numero diamo un addio sentito al rivoluzionario Stefano Benni, che ci ha insegnato la differenza fra vacua novità e reale forza di innovazione, e diamo voce alla protesta di Lorenzo, che ci invita alla consapevolezza e alla volontà di sentirci parte di un processo rivoluzionario.

Ludovica evoca, attingendo al passato i monumentali incipit dell’epica classica, Riccardo e Giovanni ci parlano invece di attualità, offrendo un ritratto suggestivo dei talebani e del sogno americano. La nostra è un’orchestra variegata, non mancano strumenti anglosassoni e articoli in lingua in inglese, come quello di Zoe e di Emma, che guardano al futuro e alle sorti dell’AI, e quello in cui Leon propone un ritratto inedito della prof.ssa Vinciarelli, autrice di opere d’arte fatte di graffi “che non fanno male, ai bordi di un orizzonte privo di parole, in cui l’attesa si fa pienezza, la sottrazione acquista il valore del dono e ciò che resta assume la dimensione del nuovo”. Non mancano nemmeno letture che parlano di suoni e musica, chiaramente; Lorenzo riflette sulla nascita del linguaggio umano, mentre Stella analizza il ruolo della musica come “ouverture” nel celebre musical La la land. Inoltre, per riposare gli occhi dopo tanto testo scritto, abbiamo i magnifici contributi artistici di Marilena e Ylenia che colorano le pagine del nostro giornale e, inoltre, nella nostra sezione infografiche abbiamo una rappresentazione grafica realizzata dalla nostra ex collega Giulia Cundari. L’immagine, ispirata ai manga e in particolare alla serie animata di Pluto, in cui i robot convivono con gli uomini, ci mette in guardia da un sentimento infertile e pericoloso come l'odio, dal quale non nasce mai nulla di buono. Cari lettori, ogni volta che apriamo un giornale cerchiamo la nostra ouverture quotidiana, un segno che ci indichi come incominciare la giornata e che direzione farle prendere. Ci auguriamo che questa edizione di autunno, la prima dell'anno scolastico, possa essere per tutti un’ouverture ispirazionale per i mesi a venire e il preludio di un bellissimo percorso condiviso.

Buona lettura!